
| BARI (BA) - mercoledì 27 gennaio 2021 - 15:15
Sarà l'autopsia, nelle prossime ore, a dare qualche elemento in più per capire la dinamica con cui è morto soffocato, il bambino di nove anni, nella sua cameretta al quartiere San Girolamo. Secondo i primi riscontri delle indagini della squadra mobile, infatti, potrebbe essere svenuto, visto che l'altezza dell'attaccapanni, non era tale da consentire il salto nel vuoto. Intanto, i primi riscontri della consulenza informatica, depositata in tempi record, in Procura, escludono che il piccolo sia stato vittima di un gioco social, mentre le testimonianze di parenti e vicini, insieme al video postato poco prima che lo ritrae sorridente mentre mostra il taglio dei capelli, fanno escludere l'ipotesi del suicidio. L'inchiesta della Procura guidata da Roberto Rossi, affidate alla pm Angela Maria Morea, che prosegue, sembra sempre più ipotizzare che sia trattato di un tragico incidente, forse un tentativo di emulazione, che ha portato il piccolo a legarsi al collo la corda di un tesserino. Resta l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio, l'unica astrattamente possibile, per consentire la nomina dei consulenti che assisteranno all'autopsia.