CARNEVALE | 0 () - venerdì 22 febbraio 2019 - 15:35
Il carnevale in Puglia viene festeggiato in numerosissimi centri abitati che nel corso del tempo hanno sviluppato le proprie maschere allegoriche in maniera indipendente e molto spesso partendo da personalità del posto che ne rappresentavano il fenotipo. A Massafra bazzicano le strade in questo periodo due maschere native della città: stiamo parlando di Gibergallo e Lu Pagghiuse. La prima deve la propria comparsa a Gilberto Gallo, noto massafrese, che girava per la città indossando un frac bianco e una maglia a strisce gialle e rosse; lo accompagnava sempre un gallo tenuto al guinzaglio. Il paglioso rappresenta invece la passione e lo spirito di iniziativa che svaniscono subito, come un fuoco di paglia appunto.
U’ Panzon, la Vecchiaredd e U’ Sceriff si possono ammirare invece a Corato e rappresentano rispettivamente l’opulenza e la falsa generosità, la vecchia generazione che si fa carico di quella successiva e la moda degli anni ’50 che tentava di emulare i divi di Hollywood. Ze Peppe Carnevale invece racconta la storia di un fantoccio di paglia che passa il periodo di festa a dormire e bere; colto da un malanno il giorno di Martedì Grasso, viene bruciato dagli abitanti di Manfredonia. Solo dopo che la sua effige comincia ad ardere si possono iniziare i festeggiamenti. Queste e altre maschere non le troverete nei libri, ma solo viaggiando e godendosi la Puglia in questo gioioso periodo.